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20 giugno 2014

INTERVISTA - Rossana Lozzio

Salve lettori, anche oggi un'intervista per conoscere meglio gli autori made in Italy. Pronti a curiosare?

Rossana Lozzio inizia a scrivere per gioco e continua a farlo per passione... sviluppa storie che raccontano di sentimenti, quali l'amicizia, in cui crede da sempre fortemente e ovviamente, l'amore. 
Il suo curriculum letterario è molto vasto: concorsi, collaborazioni, meriti e pubblicazioni.
Nel maggio 2014 pubblica il romanzo "Interno 16", con Edizioni David and Matthaus. Gestisce il blog "Rossana Lozzio - Scrittrice", sul quale intervista anche i colleghi e gli artisti emergenti. Collabora con la rivista online bimestrale "Espressione Libri", sulla quale cura la rubrica "L'arte che gira intorno", intervistando artisti emergenti e non e con Mondo Libri, su Facebook.




Rossana benvenuta su "Peccati di Penna" iniziamo subito con una domanda classica...

Quando hai scoperto l’amore per la scrittura?

Credo quando ho cominciato a conoscerla, in senso didattico… ho sempre scritto tanto e volentieri.


Qual è stato il primo testo che hai scritto?

Se per “testo” s’intende qualcosa che abbia un senso compiuto, non ricordo con esattezza… dovevo avere otto o nove anni e avevo sempre con me un quadernone che riempivo di racconti che, purtroppo, durante i tanti traslochi della mia vita, è andato perso.

Quale genere ti appartiene maggiormente sia come autrice che come lettrice? Cosa eviti di solito?

Mi dispiace ripetermi ma l’unico genere che, davvero, non riesco ad apprezzare è il fantasy. Non lo comprendo, sarà un mio limite. Per il resto leggo qualsiasi cosa m’intrighi, non è importante se sia scritto da un autore famoso oppure sconosciuto. Come scrittrice, il genere che mi appartiene al cento per cento è senza ombra di dubbio il sentimentale.

Hai avuto molte esperienze in ambito letterario/editoriale? Ti va di parlarci del tuo percorso verso la pubblicazione e del rapporto avuto con le diverse case editrici? Quali sono state le differenze, le difficoltà, ma anche le soddisfazioni?

Ho cominciato tardi a pubblicare ed è accaduto per un bellissimo caso del destino che mi fece incontrare un gruppo di persone fantastiche in un forum nella rete virtuale, le quali mi spinsero ad inviare uno dei romanzi che tenevo chiusi nel classico cassetto e che custodivo con cura, timida come sono sempre stata e per nulla ambiziosa. Colgo ancora l’occasione per ringraziarli e lo faccio spesso, anche durante le mie presentazioni, quando mi capita di raccontare come ho cominciato. Purtroppo, i cosiddetti “piccoli” editori non riescono ad aiutare l’autore in quella che considero la fase più importante per un libro e cioè, la sua promozione e così, difficilmente, si riesce ad ottenere un grosso risultato di vendite. Mi consola che sia piuttosto difficile, un po’ per tutti, a meno che non si sia molto popolari ma questa è tutta un’altra storia. Ad ogni modo, sono abituata a lavorare e le strade irte di ostacoli, sebbene siano faticose, continuano ad affascinarmi abbastanza da stimolarmi a non mollare.

Cosa pensi dei concorsi letterari? Sono utili per uno scrittore?

Non li amo particolarmente, dipende da molti fattori. Comunque, per me, sono uno stimolo a mettermi in gioco e mi forniscono buoni motivi per cui continuare a scrivere e a sperimentare in temi che magari non affronterei. Non so se e quanto siano utili ma credo che per chi, come me, non è particolarmente ambizioso e competitivo, possano servire a sfidare se stessi.

A quale dei tuoi testi sei più legata e perché?

Sono legata a tutti in egual modo, un po’ di più ma soprattutto per motivi molto personali, al primo “Fino alla fine” e agli ultimi due, “L’emozione ha la tua voce” e “Interno 16”.


Interno 16 è storia di vita, di carriera e problemi reali. Cosa vuoi comunicare con quest’opera?

Non sono solita lanciare alcun messaggio con le mie storie, potrei dire che “Interno 16” è musica e come la musica, l’arte in generale, mi auguro comunichi passione e sentimento, di cui il romanzo è intriso.

C’è qualcosa di autobiografico in Interno 16? Per i personaggi ti sei ispirata a qualcuno? A chi sei più affezionato?

Secondo me, qualcosa di autobiografico c’è sempre, quando scrivi un romanzo. Il personaggio principale, Giulio Solari, mi è stato ispirato dal cantautore lucano Pino Mango, al quale è dedicato il libro che è nato come un tributo al suo repertorio musicale che mi fa da sottofondo mentre scrivo, da molti anni e che è la colonna sonora di tutta la mia vita. O quasi. Spero vorrà accettarlo come quello che è… un dono per ringraziarlo.
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Qual è la tua opinione sul self-publishing?

Non ho nulla in contrario all’auto pubblicazione, io stessa ne ho usufruito in passato. Purché non sia a pagamento.


Che programmi hai per il futuro? Nuovi testi in via di scrittura o pubblicazione?

Non posso stare senza scrivere ma al momento, avendo appena pubblicato “Interno 16”, resto concentrata sulla sua promozione.
Diversa cosa è scrivere per la rivista online con cui collaboro da tempo “New Espressione Libri” e in cui mi occupo di interviste a personaggi che gravitano nello spettacolo, cosa che mi appassiona e mi gratifica. Il prossimo numero dovrebbe uscire tra agosto e settembre, vi invito a cercarci su Facebook.

Grazie Rossana, in bocca al lupo e buon lavoro.

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