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10 gennaio 2014

RECENSIONE - La carezza del destino di Elisa S. Amore

Titolo: La carezza del destino
Autore: Elisa S. Amore
Editore: Nord

Il mio giudizio è solo in base a ciò che ho letto della versione Nord, non so com’era prima e non bado ad altro che al testo sotto mano, quindi con editing, aggiunte, disgiunte e via dicendo.

Il romanzo è scritto molto bene, l’ho notato subito, è proprio un libro romanzato dove anche il pensiero più semplice è lavorato e allungato, una frase di due parole arriva a 20 per avere una linea più raffinata. Apprezzabile questo stile rifinito per le prime pagine, poi diventa pesante e quando si è in una parte del romanzo dove sono narrati solo i pensieri e la vita della protagonista questo tipo di stile non giova moltissimo perché finisce per annoiare. Il primo 20% va così, tra pensieri, riflessioni e vita liceale della protagonista: Gemma. Solo arrivati al 70% del libro inizia a farsi strada qualcosa di interessante. Pagina dopo pagina mi sembrava di leggere le stesse cose, l’ho trovato un po’ ripetitivo non mi ha entusiasmato molto questo effetto di ridondanza. 
Per quanto riguarda la trama, è il classico esempio di paranormal romance con protagonisti liceali e quindi abbiamo difronte le solite situazioni e i soliti “drammi” giovanili, non dico che questo non debba essere narrato, ma almeno riassunto, soprattutto quando la scrittura allunga “il brodo” già di suo. A parte Gemma e Peter, il suo miglior amico, gli altri ragazzi sono figure di contorno. Peter che per un certo lasso di tempo sembra un personaggio importante, va out of character sparendo dalla scena lasciando la ragazza a cui tiene da sola durante un ballo, quando per tutto il tempo è sembrato esser il suo cagnolino. 
Alla base del romanzo intravedo un originalità e una buona idea, ma l’attuazione non è il massimo perché alla fine non emerge nulla di nuovo rispetto al genere, anzi alcune situazioni e atteggiamenti dei personaggi mi sanno di già visto. Verso la fine con le spiegazioni su: angeli della morte, Eva e citazioni bibliche, l’attenzione si ridesta e la storia prende forma.
La carezza del destino  penso sia piaciuto soprattutto per la storia d’amore profonda e travagliata tra i protagonisti, forse perché Evan è il bello e dannato che, però, è accalappiato da una ragazza semplice con qualcosa di diverso rispetto alla massa. Per far capire il caso, è come Bella in Twilight: impenetrabile al potere di Edward.  
Sebbene al centro della storia ci sia la nascita di questo amore, io non capisco come sia nato. Improvvisamente due incrociano i loro sguardi e si innamorano alla follia, senza motivazione: magia, sortilegio, legame di anime, o chessòio… Come fanno due persone a struggersi l’uno per l’altra non conoscendosi per niente? Come posso farmi trasportare da un amore nato dal nulla? Sarò poco romantica io, ma non sono riuscita a percepire come credibile questa love story. Non posso neanche dire sia una storia basata sull’attrazione, perché non è questo il caso, nessuno si strappa i vestiti e sbatte al muro l’altro per dare sfogo alla carnalità, anzi gli atteggiamenti dei protagonisti sono fin troppo dolci. Quindi la domanda è: come fa Gemma a sentirsi così presa da uno che non conosce, e come fa Evan a provare lo stesso? 
Andando sempre contro corrente, io non mi sono innamorata del personaggio di Evan. Nonostante qualche battutina simpatica come: 
«Le torte... non sono l’unica cosa dolce che ha saputo fare», sussurrò, sfrontato, sfoderando il più seducente degli sguardi. «Già... in effetti anche le crostate non sono niente male. Io le trovo deliziose; dovresti provarle, la prossima volta.» «Già, le crostate!» ripeté, soffocando un sorriso mentre usciva dalla porta. «Allora ci vediamo a scuola, Crostatina...»  
Però poi ci sono frasi come questa, che mi fanno cadere le braccia:
«È incredibile! Non ho mai visto niente di più meraviglioso in tutta la mia vita.» 
«Solo perché non hai visto te attraverso i miei occhi...» 

Tornando ai personaggi. Gli angeli sono interessanti, anche se ricalcano un po’ i vampiri in alcune loro caratteristiche, ma c’è un personaggio che invece mi ha colpito molto ed è quello di Ginevra. Non posso spoilerare, ma mi ha sorpreso il suo ruolo in questo contesto e, nonostante negli atteggiamenti mi ricordasse paurosamente Rosalie Cullen, si è poi rivelata un personaggio completamente  nuovo. Il cattivo della situazione è durato ben poco, se consideriamo la sua comparsa proprio in ultimo. Peccato, aveva un certo carisma. 
Il mio voto a La carezza del destino è di 3/5, non perché mi sia piaciuto il romanzo, perchè francamente non mi ha preso, ma voglio premiare alcune idee che ho trovato interessanti.

❤❤


TRAMA
COSA SEI DISPOSTO A SACRIFICARE IN NOME DEL VERO AMORE?

Uno sguardo, e Gemma Bloom capisce di essere perduta. Non ha idea di chi sia quel ragazzo, ma da quando l’ha incontrato non fa che pensare a lui, al suo sorriso enigmatico e ai suoi occhi impetuosi come il mare in tempesta. E anche Evan è rimasto stregato da lei e dalla forza del legame che si è subito creato tra loro. Potrebbe essere l’inizio di una storia d’amore perfetta, eppure Gemma è divorata dai dubbi.
C’è qualcosa di oscuro in Evan, qualcosa che la spaventa. Forse perché, a volte, Gemma è l’unica a notare la presenza di Evan, mentre per tutti gli altri sembra invisibile? O perché alcune persone sono state trovate morte poco dopo essere state viste con lui?
Una sola cosa è certa: in fondo al cuore, Gemma sa che la sua vita dipende da Evan. E in effetti è così… anche se non nel modo in cui lei s’immagina. Il destino di Gemma, infatti, è segnato: il suo tempo sta per scadere. E la missione di Evan è accompagnarla nel regno dei morti.
Questa volta però è diverso. Questa volta Evan si trova di fronte a una scelta dolorosa: obbedire agli ordini e uccidere la donna di cui è perdutamente innamorato, o sfidare le leggi del cielo e degli inferi per salvarla?

Diventato un fenomeno editoriale prima ancora della sua pubblicazione, La carezza del destino unisce passioni dirompenti e segreti inconfessabili, decisioni impossibili ed emozioni profonde, dando vita a una storia d’amore intensa come i sentimenti che legano Evan e Gemma e ineluttabile come il destino che incombe su di loro…
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3 commenti:

  1. Ciao Ornella! anche io ho avuto le stesse sensazioni. Troppo simile a Twilight, purtroppo.
    Il personaggio di Peter, secondo me era il più interessante, e quello su cui poteva far ricadere veramente la storia d'amore, il chè aveva più senso. Non si capisce davvero da dove venga tutta questa attrazione tra Gemma e Evan. Ahimè.

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  2. È un libro bellissimo, magari abbiamo gusti diversi, ma io ho letto sia questo che il secondo che tutta la saga di Twilight e sinceramente questo mi è piaciuto più di Twilight , senza togliere nulla a questo. L'ho letto in 2 giorni e mi ha coinvolto tantissimo . Assolutamente da leggere 😍

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    Risposte
    1. Mi fa piacere ti sia piaciuto più di Twilight, onore alle italiane e i loro paranormal romance.

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